Nell'area archeologica sono conservati tutti i principali edifici che caratterizzavano una città romana: le mura, con torri poligonali e porte, per difendere la città; il teatro, in area periferica, semicircolare per le rappresentazioni drammatiche; l'anfiteatro, in area extraurbana, voluto proprio da Flavio Silva Nonio Basso, di forma ellissoidale ed utilizzato per i combattimenti tra animali e tra uomini; il serbatoio dove arrivava l'acquedotto sotterraneo che proveniva dalle sorgenti poste vicino all'attuale Colmurano, prima che l'acqua fosse dal serbatoio stesso distribuita in città attraverso un sistema di condutture in piombo; il tempio della Salus, che si ergeva di fronte alla piazza principale, il foro, recinto dalle strutture del Criptoportico ancora oggi decorato con affreschi.
L'anfiteatro era un importante opera pubblica e chi l'aveva donata alla città (detto evergeta) voleva che questo fosse ricordato per sempre. Per questo Flavio Silva aveva fatto apporre 5 grandi iscrizioni, sopra gli ingressi principali e sul podio da dove guardavano gli spettacoli i personaggi più importanti, iscrizioni che ricordavano la sua prestigiosa carriera, l'occasione, e gli eventi della sua inaugurazione (la dedica).
L'iscrizione completa recitava:
Lucio Flavio Silva Nonio Basso, della tribù Velina, console, pontefice, legato imperiale con funzioni di pretore della provincia della Giudea, cooptato al patriziato dal divo Vespasiano e dal divo Tito durante la loro censura e da loro cooptato anche al rango pretorio, legato della legione XXXI Rapace, tribuno della plebe, questore, tribuno militare della legione III Scitica, membro del collegio dei tre addetti alle esecuzioni capitali, due volte pretore quinquennale, patrono della colonia, a nome suo, della madre Ann[---]tta e della moglie [---]milla, a spese sue, sul terreno proprio, fece costruire l'anfiteatro e lo dedicò con uno spettacolo di quaranta coppie di gladiatori.
La colonia romana di Pollentia fu fondata in età repubblicana nel II sec. a.C., lungo una importante strada, la Salaria Gallica che fungeva da asse generante, ed il suo nome è un augurio di prosperità (Pollentia come potenza, forza in latino). Fu rifondata sotto l'imperatore Augusto e cambiò nome, questa volta facendo riferimento ad un importante culto della Salus (la salute fisica) che si praticava nel luogo. In questa fase raggiunse l'apogeo della sua ricchezza. Tra i sui cittadini si ricorda Flavio Silva Nonio Basso, che dopo una brillante carriera divenne generale dell'imeratore Tito che accompagnò nel corso delle Guerre Giudaiche. Per conto dell'imperatore concluse le campagne militari conquistando la fortezza di Masada, fatta costruire da Erode e considerata fino ad allora imprendibile. Abbandonato nel VI sec. d.C., il centro urbano si riorganizzò in collina, dove oggi sorge l'attuale Urbiaglia, in un'area lontano dalla strada e più facilmente difendibile dalle invasioni dei barbari, tra i quali, si ricorda il passaggio nel 410 d.C. dei Visigoti di Alarico. Una delle principali caratteristiche del parco archeologico di Pollentia-Urbs Salvia, che lo rende unico rispetto a tanti altri, è che è ancora perfettamente leggibile l'impianto della città romana, con tutti i monumenti ben conservati inseriti nell'impianto regolare della città antica. Tempio, foro, teatro ed altri importanti edifici pubblici si collocano tutti su una fascia al centro della città, detta fascia milesia e si articolano su terrazze naturali che vengono spianate, terrazzate e monumentalizzate, dando alla città un effetto scenografico
Realizzato da Giovanni Villani di GRender in collaborazione con GeoInformatiX di Antinori Alberto con il coordinamento di Sofia Cingolani dell'Università di Macerata per il Sistema Museale della Provincia di Macerata. Il modello, con pareti prolungate sotto il livello del terreno per l'inserimento su superficie non pianeggiante, fa parte del plastico digitale del Territorio Romano di Urbs Salvia implementato con SW OpenSource e presentato ad ArcheoFOSS-2013 a Catania e a RICHES 2014 a Pisa.