Gioco uno

Approfondimenti

La collegiata del SS. Salvatore di Sant'Angelo in Pontano è una preziosa chiesa in stile romanico-gotico risalente alla prima metà del sec. XII, con cripta e con campanile trecentesco. Accanto alla chiesa c'era la Canonica, documentata sin dal 1169, dove vivevano appunto i Canonici di Sant'Agostino che conobbe il nostro San Nicola. L'architettura presenta l'interno diviso da pilastri in tre navate, delle quali quella centrale a capriate e quelle laterali a crociera. La suggestiva cripta sottostante è vasta quanto la chiesa, con arconi in laterizio e volte a crociera. Alla fine del '700 furono aggiunte le due cappelle laterali per cui l'edificio sacro assunse la forma di croce latina.

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Gioco due

Approfondimenti

Fu ascoltando una predica di un eremita agostiniano che San Nicola sentì in sé presente il germe della vocazione per la vita consacrata. L'omelia verteva sulla seguente frase latina:

«Nolite diligere mundum, nec ea quae sunt in mundo, quia mundus transit et concupiscenzia ejus»

(non amate il mondo, né le cose che sono del mondo, perché il mondo passa e passa la sua concupiscenza). Conclusa la predica chiese immediatamente a quell'eremita di ammetterlo nella propria comunità. I suoi genitori, molto religiosi, acconsentirono con gioia.

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Gioco tre

Approfondimenti

Nel XII secolo Sant'Angelo in Pontano era un "castrum" appartenente a dei signori laici. Nel 1252 re Manfredi lo confiscò poiché i proprietari erano passati dalla parte della Chiesa. Con l'occasione, gli abitanti del "castrum" ne approfittarono per ribellarsi a qualunque dominio e istituirono un proprio Comune. Nel 1263, però, il vicario di re Manfredi dette Sant'Angelo in Pontano a Rinaldo di Brunforte, fino a quando nel 1316 il paese fu acquistato dalla città di Fermo.

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Gioco quattro

Approfondimenti

Riguardo la stella raffigurata sul petto di San Nicola da Tolentino, segno della grande fama che l'avrebbe caratterizzato, così si narra nelle antiche biografie: «Accadde una volta che, avendo il santo a lungo vegliato in orazione nella sua cella, un poco si addormentasse ed ecco una stella splendente gli apparve nel sonno; era una luce di grande dimensione, che si muoveva di moto rettilineo, non in alto ma quasi a terra. Gli sembrava che il primissimo inizio di quest'astro fosse in Castello di Sant'Angelo, da cui Nicola aveva tratto origine, progredendo in linea retta per trovare infine stabilità e meta, davanti all'altare dopo il coro dell'oratorio di Tolentino; era l'altare dove il santo era solito celebrare la messa la mattina e dove poi spesso si fermava a pregare, di giorno e di notte. Allo spettacolo di quel prodigio vedeva convenire genti di diverse province e di diverse lingue».

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  • contenuti extra

Chi era San Nicola

San Nicola nacque nel 1245 a Sant'Angelo in Pontano ed entrò da giovinetto fra gli eremitani di sant'Agostino come oblato, cioè ancora senza obblighi e voti. Più tardi entrò nell'Ordine emettendo voti solenni e nel 1274 venne ordinato anche sacerdote. Dedicava gran parte della sua giornata a lunghe preghiere e digiuni, diffondendo però sempre il sorriso. Era cioè un penitente che metteva allegria. Molti accorrevano a sentirlo predicare o per confessarsi da lui. Anche chi aveva commesso i più grossi misfatti se ne andava via arricchito dalla sua fiducia gioiosa. Sempre accompagnato da voci di miracoli, nel 1275 si stabilì a Tolentino dove resterà fino alla morte il 10 settembre 1305. A Sant'Angelo in Pontano esiste anche un santuario detto delle Fontanelle di San Nicola, nel quale è venerata una grotta e una fonte che erano i luoghi preferiti per la preghiera del santo. Secondo la tradizione popolare, in quel luogo San Nicola fece un giorno sgorgare miracolosamente dell'acqua da una roccia. Sulle pareti della grotta sono visibili graffiti del XVI secolo. Ancora oggi vi è un continuo afflusso di fedeli che raggiungono la grotta per pregare e nella festa del santo viene celebrata una messa seguita da una solenne processione.

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